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A proposito del 'dito' del minstro Bossi, ci scrive Antonelli da Montreal

Il gesto osceno di Bossi nei confronti dell'inno nazionale mi ha fatto riflettere sull'influenza che gli americani cominciano ad avere anche sul linguaggio dei segni e sulla mimica degli abitanti della penisola, abilissimi imitatori e esterofili per la pelle.
So che il gesto di Bossi meriterebbe ben altri commenti, ma nell'attuale regime "sfascista" bisogna stare attenti a non manifestare antistorici sentimenti di amor patrio e di onore nazionale. Il patriottismo, gli italiani lo lasciano agli altri popoli...

Gli italiani, quelli che contano, ossia i politici, hanno adottato il gesto del dito medio alzato, contro l’avversario. È il gesto, per intenderci, del “vaff...” alla maniera anglosassone. Maniera gestuale, occorre aggiungere, molto meno espressiva di quello che i francesi chiamano “bras d’honneur”, e con cui da sempre in Italia si è rivolto il fatidico, volgare invito (vi ricordate la scena di Alberto Sordi, che nei Vitelloni di Fellini lancia il suo "Lavoratori!..." facendo il classico gesto?). Ma oramai il plateale gesto del braccio destro, piegato in due dal fendente della mano sinistra, appartiene al passato. Solo qualche pastore appenninico, all’oscuro di tutto, potrà ancora ricorrervi, suscitando la commiserazione altrui, perché in Italia è primordiale apparire alla moda. E così come “fiasco” è stato sostituito da “flop” e “montepremi” da “jackpot”, anche il “vaff...” gestuale ha dovuto adeguarsi al travolgente spirito imitativo degli “Italians”, sempre pronti allo scimmiottamento gioioso. Ho detto “gioioso” perché lo spirito imitativo italiano ha alla sua base un becero menefreghismo e una sgangherata goliardia.
Ho davanti a me un giornale con le foto di politici italiani, tra cui Bossi e Berlusconi, che in momenti diversi hanno fatto ricorso al gesto in questione: appaiono rilassati, contenti, goliardici. Tutt’altro che adirati.
E così, un gesto estremamente volgare, qual è appunto quello dell’indice medio saettante solitario verso l’alto, che negli Stati Uniti e in Inghilterra viene fatto quando si è al culmine dell’ira, in Italia i nostri politici lo fanno con un sorriso, beffardi e gongolanti, contenti di far sapere che conoscono l’inglese. Una lingua che, anche nel caso del dito all'insù, storpiano gioiosamente
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Claudio Antonelli
Montreal
Canada

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