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Ed anche questa e'...Marsala



Lorenzo Sammartano, giovane e aitante presidente del Rotary Club di Marsala mi ha invitato come speaker ufficiale ad una manifestazione incentrata sulla presentazione del mio libro "Ed anche questa e' America!". Occasione per scambiarci i guidoncini del Rotary Club. Porto a Sammartano un messaggio pieno di simpatia del presidente del RC Washington, il giovane JW Arnold.
Arrivo a Marsala dopo un'ora di volo da Roma-Ciampino con Ryan Air, e mi imbatto nei manifesti che Sammartano ed il suo affiatato team hanno distribuito nel centro storico di questa incredibile citta' che, purtroppo, e' fuori dai circuiti turistici come invece meriterebbe.
Ma prima dell'evento, che si tiene nel Complesso Monumentale di San Pietro, Lorenzo Sammartano mi da' una dimostrazione efficace dell'ospitalita' siciliana con l'aggiunta della caratura rotariana.
E cosi' mi trovo inserito in una atmosfera festosa che non lascia spazi all'iniziativa personale. In poche parole: sono un felice ostaggio di Lorenzo e dei suoi boys and girls rotariani. E la cosa, posso assicurare, e' entusiasmante.
Visitiamo come d'obbligo il museo Florio, con cimeli garibaldini, delle visite del Re e di Mussolini e approfondite illustrazioni dei procedimenti per ottenere il Marsala, conosciuto in tutto il mondo. Poi il museo di storia naturale.
Ed apprendo attraverso l'esposizione dettagliata della direttrice Bice Marino scorci della storia dei fenici che popolarono queste terre. La loro capacita' nell'essere per secoli sia audaci marinai che odiati e facoltosi mercanti.
E rimango a bocca aperta di fronte al busto di Venere trovato nel 2004 scavando sotto una chiesa paleocristiana. Al confronto la Nike di Samotracia e' roba da ridere.
Visita d'obbligo al sindaco Carini, che mi introduce nel suo studio dove posso ammirare un trittico di scuola fiamminga trafugato su commissione qualche anno fa e recuperato grazie alla bravura professionale dell'avvocato Milazzo, diventato poi il vicesindaco.
E finalmente alle sei e mezza del pomeriggio ci ritroviamo nella sala del complesso di San Pietro per la mia conferenza che viene introdotta e stimolata dalla giornalista Isabella Papiro, dinamica e simpatica che si e' sobbarcata quattro ore di macchina per venire da Ragusa.
La presentazione del libro, come del resto avvenuto puntualmente in altre numerose occasioni in diverse regioni italiane, fa scoccare la scintilla del dialogo col pubblico. E le persone intervenute sono tante al limite della capienza della sala e vogliono parlare dell'America di Obama . Ci sono presidi, il comandante dei vigili urbani, professionisti, membri del Rotary. Isabella Papiro, prima di inziare a pormi domande, mi sussurra: "Incredibile: in genere ad una presentazione qui riusciamo a mettere venti persone. Adesso siamo in 140."
E le domande fioccano dopo che ho cercato di delineare con onesta' luci ed ombre della vita vissuta negli Stati Uniti.
Un caleidoscopio di interrogativi e di risposte dal quale emergono alcuni dati di fondo: gli Stati Uniti non saranno il migliore dei mondi possibili. Ma in quella nazione continente le leggi ed i regolamenti vengono fatti rispettare (con le buone e con le cattive). La societa' americana vive permeata dalla cultura dela competizione che significa rifiuto di ogni tentativo di trovare scorciatoie per passare davanti agli altri. In poche parole la furbizia italiana non funziona da quelle parti. Funziona, invece, la meritocrazia ed il principio di responsabilita'. E ad esserne particolarmente felice e' la preside rotariana Giannina DeBartoli che ha creato la carta a punti del buon scolaro. Una sorta di patente che sta avendo un gran successo nella sua scuola.
Si parla delle tendopoli che sorgono nelle periferie delle citta' americane, grandi e piccole, causa prima dei pignoramenti delle abitazioni e della perdita di lavoro che rappresenta una tremenda costante della recessione. Obama ha detto che prima di parlare di luci in fondo al tunnel della recessione bisogna che le aziende comincino di nuovo ad assumere.
Alle otto di sera bisogna chiudere perche' il personale della sala non puo' fare straordinari. Ma la campana rotariana viene suonata dal presidente Sammartano quasi alle nove. Non senza avere ascoltato un brano suonato con perizia tecnica e capacita' interpretativa dal pianista Fabio Gandolfo e dal violinista Mauro Carpi che avevano aperto con musiche americane la manifestazione.
Ai partecipanti viene distribuita una copia del "Vomero", antico giornale cittadino che rappresenta il collante con i marsalesi sparsi per il mondo ed e' diretto dal simpatico Alfredo Rubino, uno che conosce gli aneddoti piu' singolari di questa citta'.
L'oratore viene catturato e portato di peso in un noto ristorante dove la giornata si conclude in un tripudio di manicaretti locali.
E penso agli amici americani che accompagno in Italia i quali sempre mi chiedono come facciano gli italiani a vivere cosi' 'splendidamente', circondati da stile, eleganza, donne bellissime, cibo incredibile. E, soprattutto: quanto guadagnano? Domande oziose e un po' provocanti che non tengono conto del fatto che gli italiani...sono italiani.
Ed anche questa e' Italia.
(O meglio: Ed anche questa e' Marsala).

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