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Buona notte, popolo!



Riceviamo e volentieri pubblichia_________________________________________________________________

UN PÒ DEPRESSO, MA NON RASSEGNATO

L’esito di una elezione, nella nostra nazione assume, da anni aspetti tragicomici che agli occhi di osservatori stranieri non possono che dare l’immagine di una nazione superficiale, in cui il dono della dignità, che ogni uomo civile dovrebbe possedere viene messo da parte per grottesche convenienze. Il non ammettere le sconfitte e dichiararlo apertamente utilizzando spiegazioni alchemiche non è buona cosa, sia perché mette in confusione il cittadino che per coerenza delle proprie idee ha votato quel partito in cui ha militato, o meglio si è speso per anni quasi con ecumenica tenacia al fine di consentire una valutazione serena delle proprie idee (non ci si spende solo per convincere e far proselitismo; i risultati si hanno quando si consente a chi ti ascolta di valutare, di pensare e quindi decidere), sia perché una evidente bugia crea nell’opinione pubblica un qualcosa di risibile che ha un valore peggiore del disprezzo. Possono queste mie parole apparire pesanti, ma per un cittadino di età maggiore di 60 che ha vissuto e condiviso l’Italia antifascista leggendo Gramsci, Turati e seguendo l’onda di Riccardo Lombardi, rimane quanto meno indignato per il dire di colui verso quale ha riposto la fiducia politica. Se queste sono le premesse ci si rende conto che a meno di una svolta politica completa e totale nell’interno di quelle forze, che aimè si definiscono di sinistra, scivoleremo su un piano inclinato che ci porterà verso un punto di non ritorno, con la scomparsa della sinistra stessa.

Abbiamo vissuto una stagione i veleni. Nel palazzo ne è corso a fiumi. La sinistra che inizialmente si pone un programma concreto andando a scomodare Prodi già battuto in una prima esperienza di governo, non per ragioni puramente politiche ma dall’egocentrismo di un personaggio rifondatore di un comunismo per certi versi diverso da quello comunemente conosciuto, corteggiato dai media per il suo aplomb snob (nel senso latino dell’acronimo), nella follia megalomane, sfiducia un governo che bene stava operando con la scusa della finanziaria. In effetti come affermò Occhetto: “… Bertinotti si è assunto un ruolo, si è messo a fare la ruspa per sradicare l’ulivo, preparare il terreno di palazzo Chigi a D’Alema. Il suo obiettivo è cambiare l’humus su cui è cresciuto l’Ulivo. La crisi è stata ideata dentro la sinistra …..”.

Questa sinistra che vive la paranoia di un masochismo schizofrenico continua la sua strada incurante delle esperienze fatte. Si affida ai soliti che vivono in eburnei palazzi del niente ove si mestano strategie per questa o quella posizione di potere e secondo questa logica vengono sacrificati i vari segretari (3, circa in un anno) mentre l’ombra del grande genio onorevole D’Alema in arte Waterloo per le innumerevoli sconfitte in battaglie in cui l’arguzia strategica sembra comprenderla solo Lui, continua a dare consigli e sembra voler guidare un vapore senza carbone. Dov’è la sinistra vicina alla gente che si fa carico del grido di dolore di operai lasciati deteriorare in casse integrazioni? dove sono le lotte politiche parlamentari in grado di denunciare gli innumerevoli scivoloni di un governo di destra che coerentemente governa secondo le proprie logiche? Dove sono i grandi movimenti popolari promossi dalla CGL?, ormai abbandonata, perché non persegue interessi economici convenienti (Consorte non è il mago dei sogni del signor Waterloo, per non parlare del flop della banca del Salento etc.). I media hanno rappresentato il movimenti viola (NOBDAY) come un grande evento e poco hanno detto o hanno presentato della manifestazione della CGL a Roma. Quali sono le proposte, come intende contribuire nella soluzione di Termini Imerese ? (anche lì la pseudosinistra si è fatta rubare il tempo dalla destra di Miccichè e compari). Quali sono i piani di rilancio della piccola industria, sale della economia italiana? Ma veramente si crede che agli italiani possano interessare i gossip di Santoro (si dice, salvo il vero che guadagna 700.000 euro l’anno), o le donne del Presidente del Consiglio? (che in una Italia gallista passa per un gran ganzo meritorio di voto).

Preg. direttore “basta, non ne possiamo più, che ben vengano i Renzi e le Serracchiani, che ben vengano i Vendola (il Nelson che sconfisse lo stratega di Gallipoli), le fabbriche di NIKI, che si aprano le porte al popolo e si ritorni ad ascoltare. Ammettere la sconfitta con spirito critico è costruttivo. La Sinistra deve abbandonare la sete di potere per cui compete con il presidente del consiglio e rinascere pura ponendo al centro la motivazione per cui è nata “Etica e Lavoro” altrimenti, come raccontò Mastro Titta, dobbiamo dire con Leonida Montanari prima di essere decapitato, la cui colpa era la coerenza delle proprie idee: “buonanotte popolo!”.

Leonardo Di Cosmo

Siena

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