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Un Paese di M......!


Il Premier italiano ha definito in una conversazione telefonica la Nazione che e' tenuto a governare come "un paese di merda". Sarebbe facile obiettare che, per la proprieta' transitiva, un Paese di Merda esprime un governo di Merda."
L'Onorevole Primo Ministro e' un raffinato uomo di comunicazione. Ogni sua parola e' un distillato di tecnica illustrativa. Usando la volgare espressione senza ricorrere a edulcorate immagini del tipo 'escrementi' ha voluto mandare al suo interlocutore, perche' ne tenesse conto riferendola ad altri conniventi, il senso della sua profonda disistima per un'Italia che non lo apprezza, sembra, nella giusta maniera.
E lo ha fatto usando una parola che e' compresa idiomaticamente da altri milioni di persone al di la' delle Alpi.
Catalan: merda
Dalmatian: miarda
French: merde
Galician: merda
Istriot: mierda
Italian: merda
Portuguese: merda
Sardinian: merda
Spanish: mierda

Il Dr. Silvio Berlusconi e' persona di elegante e approfondita cultura, come dimostra il suo lessico pubblico forbito e ricercato.
Se nella sua frizzante definizione della Nazione che amministra ha fatto riferimento al piu' sordido dei rifiuti, significa che Egli e' esperto nuotatore in quel pantano che ha contribuito a creare in tanti anni di governo della cosa pubblica.
E siccome chi scrive questa nota e' profondo estimatore del Nostro, invitiamo i Compaesani a prendere lezioni di nuoto nella merda, apprezzandone anche il sapore, tenendo conto che l'Inquilino di Palazzo Grazioli ha disegnato con la sua caustica definizione uno scenario futuro che tutti ci riguarda ed al quale dovremo abituarci.
Grazie Divino.
Un cittadino merdoso di un Grande Paese di Merda.
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Ben tornato Oscar,

dal Paese dove tutto ed il contrario di tutto si dice e si fa contemporaneamente, regna sovrana una grande amarezza.
Amarezza, non già attribuibile al gusto di merda cui faceva riferimento ieri il nostro premier, perché a questa ci ha abituato ormai da tempo, come allo yogurt al mattino, sa di acido.
Ma che si venga considerati cittadini di Merda da personaggi che, sapranno sì, rapportarsi con il mondo della comunicazione in modo ineccepibile, esprimendo forbita dialettica, dopo che da decenni ci hanno preso per il Culo, così ne individuiamo anche il sito di provenienza, mi sembra veramente eccessivo.
Non è neanche rabbia, è solo amarezza, è il tradimento di un amico non di una moglie.
A Napoli dicono, “cornuti e mazziati”, un detto popolare che si perde nella storia dei tempi, ma che appare di straordinaria attualità.
Molti cordiali saluti,
Flavio
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Superbo Bartoli. Superbo.
Scampa
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Carissimo Oscar ... Quest'uomo è davvero strano ... Prima ha lavorato duramente vent'anni per trasformare l'Italia in un Paese di m....a ed ora che è ad un passo dal completare l'opera se ne vuole andare? Che rimanga qui a godersi il frutto del suo lavoro insieme a noi.
Carmelo
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Merde, Banane e Boomerang

Carissimo Oscar,

hai ragione ! In una Repubblica delle Banane, purtroppo senza neppure quelle, usare la parola del Generale di Napoleone Pierre Cambronne, che a Waterloo 1815 alla fine dello scontro, quando un generale inglese volle imporre la resa a lui e agli ultimi resistenti, sembra abbia pronunciato in risposta il celebre insulto «Merde!», è un vero boomerang fetente che torna in faccia a chi l'ha pronunciato. Perché non è il grido eroico in un momento estremo, è un semplice turpiloquio che fa da cartina di tornasole per misurare l'altezza che anima il Nostro Leader Maximo ed il suo concetto di Patria.

Certo che chi annichilisce la Cultura, l'Istruzione, la Ricerca, oggi in Italia, riduce il Paese a terra di desolazione, di emarginazione, a favela degradata d'Europa e quindi ragionevolmente può vantarsi di essere in un Paese di M.
Ma se siamo dalla parte dei resistenti, con un'idea alta della nostra amata Patria, gli rispondiamo come Cambronne: "MERDE!".

Dario Seglie, Torino

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Caro Oscar ,
il tuo pezzo di oggi mi ricorda di quando, frequentando per ragioni di lavoro l'Argentina, per valutare come andavano le cose in quel paese il modo era, secondo i porteňi (abitanti di Buenos Aires), il seguente :
"quanto tempo impiega il taxista che ti porta dall' aeroporto di Ezeiza in città , una volta partito a dire : " che! ette (este) es pais de mierda".
Non traduco perchè é troppo romantico....
Temo che in Italia, arrivando a Roma o Milano non ci sia nemmeno l'incanto di contare i secondi al taxista.
Cordialmente
Giuseppe
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Caro Oscar,
ormai mi chiedo solo una cosa: quando potremo essere certi di aver toccato il fondo, onde poter risalire?
Il guaio è che non se ne vede la fine e anche il nostro Presidente ha dovuto ribadire che, finchè avrà la maggioranza in Parlamento, questo Governo continuerà.
Contro tutto e contro tutti, soprattutto noi cittadini – che non siamo solo ‘gente’ qualunque come da sempre B. apostrofa il popolo.
E la vicenda Tarantini – è in una delle intercettazioni del caso che al Premier è ‘sfuggita’ la parolina – è emblematica:
si sa perfettamente di cosa si tratta e la questione è chiara ma B. ancora ci prende in giro parlando dei suoi versamenti di 20.000 euro al mese
come di ‘beneficenza per una povera famiglia caduta in disgrazia’...
Non ci sono più parole – specie dopo aver letto il fondo di Prodi sul Messaggero che tu giustamente riporti sul blog.
Ma certo che invitarti a tornare in Italia in questo momento non è un granchè, perché suona proprio male: dal Paese del sole al Paese di m…
Lucilla from Italy



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