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Early voting: il voto anticipato in America



Tutti pensano in Italia che la contesa tra il Presidente uscente Obama e lo sfidante Romney si concluda nel fatidico martedì 6 novembre, giorno delle elezioni presidenziali. Molti ignorano però che le votazioni sono già iniziate dal 6 settembre e proseguono sino alla scadenza del 6 novembre, articolandosi in varia forma a seconda delle diverse legislazioni degli stati della Federazione. Stiamo parlando dello ‘Early voting’, la possibilità offerta a milioni di cittadini di evitare le urne inviando il proprio voto per posta o andando a consegnare la propria scheda in speciali sezioni destinate al voto anticipato. Lo Iowa e' stato il primo tra gli stati indecisi (swing states) ad aprire i seggi per questo tipo di votazione, ospitati anche nei supermercati, stazioni di servizio, etc.).

 Scopo dello ‘Early voting’ è quello non solo di consentire a chi si troverà fuori dal proprio distretto per diverse ragioni (servizio militare, missione professionale, impedimento sanitario-ospedaliero) di far registrare comunque il proprio voto. Ma serve anche a diminuire l’affluenza e le code ai seggi oltre a garantire le minoranze nei confronti dei tentativi di sopraffazione che molto spesso vengono messi in atto, soprattutto da parte di elementi conservatori e di estrema destra, per scoraggiare o impedire il regolare svolgimento delle consultazioni. Ed è questa la ragione per cui il processo di ‘Early voting’ trova difficoltà e impedimenti, proprio in quegli stati, come la Florida, dove spesso si sono verificate malversazioni ai seggi, distruzione di schede votate, intimidazioni, approvazione di leggi che impongono ad esempio che la foto sul documento di riconoscimento sia stata fatta solo pochi giorni prima della presentazione alle urne del votante. Lo ‘Early voting’ è garantito in diversa misura da numerose altre nazioni al di fuori degli Stati Uniti.
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Decisamente interessante, grazie, in italia i media son sempre gli ultimi a dare notizie.
 


 

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