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Common Sense




La Casa Bianca si e' affrettata nei giorni scorsi a far sapere che considera l'Italia un alleato di grande affidamento. Sottinteso e' l'augurio che il Bel Paese possa risolvere presto e bene le sue contorsioni visceral-politiche che hanno portato all'attuale "impasse" parlamentare.
Il presidente Giorgio Napolitano , sulle cui spalle di ultra ottantenne grava il peso di decisioni fondamentali a chiusura del suo mandato di sette anni, ha estratto dal suo cilindro virtuale una decisione all'insegna del buon senso. Un buon senso che confligge con le tortuosita' di quel fritto di paranza parlamentare che gli italiani nella loro omniscienza hanno mandato alle Camere.
Tradotto in soldoni suona cosi': "Nessuno vuole mostrare un minimo di umilta' per dare governabilita' ad una Nazione che corre a precipizio verso un baratro economico e sociale. Bene: il governo c'e' per gli affari correnti il che vuol dire ridare fiato all'economia pagando almeno i debiti della pubblica amministrazione. Il governo in carica non e' stato sfiduciato dalle Camere e quindi e' nella pienezza del suo mandato. Tra un mese deputati e senatori dovranno trovare un nome su cui far confluire la maggioranza dei voti per l'elezione del Capo dello Stato.
Nel frattempo, visto che negli show televisivi ognuno insiste sulla gravita' della situazione vissuta da sessanta milioni di italiani, costituisco due comitati fatti da personalita' di diverso orientamento politico, che dovranno dare indicazioni precise su come trovare una quadra ai problemi piu' urgenti.
E se non la trovano sara' solo responsabilita' loro e  dei partiti che rappresentano con molti auguri e saluti al nuovo presidente della repubblica al quale spettera' forse l'onere di sciogliere il Parlamento e rimandare tutti alle urne. E cosi' sia.