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I marò, il voltafaccia italiano e le parole di Napolitano




Dal Fatto Quotidiano
di Antonio Padellaro
Come si sono permessi di gettare alle ortiche la parola d’onore
dell’Italia e degli italiani? Con quale diritto? E a quale prezzo
visto che oltre agli incalcolabili danni sulla nostra immagine
internazionale già malconcia di suo adesso ci va di mezzo l’ambasciatore italiano a New Delhi che risulta praticamente sequestrato dalle autorità indiane? C’erano tanti modi per affrontare la  controversia sui due marò accusati dell’assassinio di due pescatori  del Kerala: il governo Monti ha scelto la strada peggiore e quella più disonorevole. Che comincia alla vigilia del Natale 2012 quando  il governo indiano concede a Girone e Latorre una licenza di due  settimane per trascorrere le feste in famiglia. Come garanzia per il ritorno dei militari, il governo italiano offre 800 mila euro di cauzione, più l’impegno esplicito dell’ambasciatore d’Italia e dello stesso ministro degli Esteri Terzi, più una dichiarazione d’onore dei marò, ci mancherebbe altro. Ma l’atto più solenne viene dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che dichiara: “Rispetteremo gli impegni”.E ciò che  avviene la prima volta, ma non la seconda quando, siamo a febbraio, gli ufficiali ottengono dagli indiani un secondo permesso e ritornano in Italia per votare alle elezioni. Poi l’improvviso voltafaccia italiano, il “colpo gobbo” come è stato allegramente definito da alcuni giornali: i militari restano a casa e tanti saluti alla nostra parola d’onore. Solo che a Delhi la prendono malissimo e l’inevitabile ritorsione colpisce  l’ambasciatore Mancini che non può più muoversi dalla sede diplomatica,  tanto che neppure i familiari riescono a contattarlo. Altro che colpo  gobbo, una  vera idiozia non considerare che la firma di un impegno scritto avrebbe trasformato l’ambasciatore Mancini in una sorta di ostaggio da tenere sotto chiave per ogni evenienza. Ma è la parola d’onore violata che resta un atto vergognoso perché è anche la parola d’onore  di tutti gli italiani. Possibile che il capo dello Stato abbia avallato l’inaccettabile dietrofront del governo Monti? E quella frase: “Rispetteremo gli impegni” è da considerarsi
anch’essa una finzione? Sarebbe gravissimo, non possiamo crederlo.
Presidente, dica qualcosa per favore.
Il Fatto Quotidiano, 15 marzo 2013