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Ci scrivono

Egregio Oscar, ben tornato! non capivo cosa fosse successo, non avendo piu' ricevuto il blog.
L'articolo sulla panoramica romana con le vacche sacre a due gambe  ha spiegato la temporanea assenza. Troppo forte!
Bisognerebbe dichiarare guerra all'India ed arrendersi il giorno dopo. Probabilmente verremmo governati meglio come colonia del terzo mondo cui gia' apparteniamo.
Cordiali saluti

giancarlo belluso
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Ben tornato,
E buon lavoro


Riccardo Concetti
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Proprio ieri pensavo in quale parte del mondo ti trovassi, bentornato.

Massimo Rosa
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Ben tornato Oscar. Mi sei mancato. Ti abbraccio. Maurizio.
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caro dott. Bartoli,
ha drammaticamente ragione nel suo lucidissimo ragionamento, reso ancor più severo e graffiante dal fatto che Lei ci osserva da lontano, da un Paese (come gli Stati Uniti) che ha fatto del senso della Patria condivisa il proprio elemento di unità.
Al contrario degli Usa, attraversati anch'essi da forti divisioni e contrasti su materie delicatissime, siamo un popolo incapace di condividere una sorte comune e naufraghiamo miseramente nell'esaltazione dell'Io, del singolo, di un egoismo pernicioso e distruttivo.
Nella consapevolezza di questa nostra natura litigiosa e totalmente refrattaria dal fare squadra, purtroppo, prevale lo sconforto e la rassegnazione.
un cordiale saluto
maurizio bassetti trento
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Grazie Oscar!
Ho passato un’oretta divertente ed istruttiva!....però ti trovo un po’ troppo pessimista sugli italiani. Tutti questi difetti, e tu da buon toscano puoi darne testimonianza, esistevano già all’epoca del Rinascimento….. ciò nonostante, o forse proprio per questo, siamo stati grandissimi!
Non possiamo pensare che un popolo abituato a ragionare per “bande” (con a capo un “bravo”) all’improvviso impari la filosofia orientale del bene collettivo da privilegiare su quello del singolo.
Però se in un ambiente come il nostro si riesce a creare una corrente positiva, allora si esalta la nostra creatività e la nostra capacità di stare assieme per far squadra. Mi dirai che raramente si ottengono queste condizioni così favorevoli, che al contrario spesso ciò che prevale è l’individualismo esasperato e la prepotenza, ma vedi che alla fine, nonostante tutto il “casino” e la “mondezza” a tutti i livelli (stradali e dei Palazzi), alla fine qualche saggio riesce a far passare un messaggio di buon senso e di legalità, senza demagogia.
C’è solo da augurarsi che i saggi piano piano aumentino, senza troppo mettersi in evidenza, perché grazie alla democrazia dei nostri giorni, troverebbero presto chi non si farebbe scrupolo di falciarli, come i pedoni delle strade cittadine di Bangalore, per non esserne oscurato.
A proposito di democrazia moderna poi, mi piacerebbe aprire con te un piccolo dibattito, sia sulla sua capacità di portare a galla dei leader di valore, sia sulla sua capacità di governare un mondo che oggi appare troppo complesso per poter essere governato da chi ha solo obiettivi di breve periodo, come i nostri politici, e non solo quelli italiani, naturalmente (pensa solo al Presidente USA che, oltre al suo rinnovo quadriennale, deve pensare anche alle elezioni di middle term!).
Ho parlato troppo e di getto!
Un abbraccio
Fernando

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Caro Oscar grazie per l'interessante lettura che mi hai offerto. E' curiosa, divertente e spiritosa. Non hai nemmeno citato una volta Berlusconi, cosa che mi ha fatto piacere. Ancora sorridendo ti abbraccio. Maurizio.
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