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Guardare il futuro con occhi limpidi


Manifesto del Gran Maestro Gustavo Raffi per la ricorrenza del XX Settembre

Molte persone, di fronte alle incertezze del nostro tempo e a una crisi esistente che non è solo socio-economica ma valoriale, hanno scelto di guardare il futuro attraverso le cupe lenti della rassegnazione, ponendosi in balia degli eventi e dei potentati. Ma chi conosce l'Uomo sa che occorre reagire: l'Uomo libero può sempre trovare dentro di sé e nella relazione con gli altri la chiave per aprire la porta di un futuro luminoso. Solo ricercando nel profondo dell'essere umano e del suo mistero, si possono rinvenire le risorse per guardare al domani con fiducia, nonostante tutto.

Il primo strumento utile è la cultura, cioè la capacità di vedere la realtà, di coglierne l'essenza in uno sguardo di insieme, logico, coerente e simbolico. Uno sguardo capace di dare un senso al vissuto, di trovare soluzioni ai problemi, di saltare gli ostacoli che la vita mette sul cammino, di aprire varchi in quelli che sembrano vicoli ciechi, costruendo così una nuova coscienza civile e una storia aperta.

L'essere umano non è un'isola e trova il meglio di sé quando esce dalla gabbia del solipsismo e incontra l'altro. Un 'altro' in cui scopre quell'eguaglianza profonda che supera ogni diversità e rende l'estraneo familiare, Fratello del proprio tempo di vita e di ricerca. Scoprendo anche che nell'Italia in cui viviamo il male non è la fragilità delle Istituzioni ma la crisi delle coscienze, la fiacchezza di sentimenti, l'assenza di fede vera nella libertà. Sotto l'apparenza della libertà, domina l'animo del servo e il vuoto interiore. Non è questa la libertà che il XX Settembre 1870 annunciava.

Si può e si deve invertire la rotta, costruendo anche sulle rovine. Cultura e Fratellanza sono due strumenti con cui si può ancora cambiare il mondo. E costruire il Tempio dell'Umanità.

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Condivido totalmente la riflessione del Gran Maestro Gustavo Raffi.

Aggiungo che appartenere alla famiglia universale ci fa crescere.
La tendenza degli esseri umani è quella di sottrarsi alla vita collettiva, universale, cosmica, per vivere unicamente la propria vita personale, individuale. Essi immaginano che rimanendo al riparo dagli uni e dagli altri saranno protetti. Eh no, è un' illusione! Nell'isolamento interiore che essi si creano, espongono la propria anima a tutti i pericoli. Anche se non si può stare sempre con gli altri, occorre almeno essere con loro tramite il pensiero.
La parola “unità” è la più profonda della Scienza spirituale, e in essa sta il senso della nostra esistenza. La coscienza di appartenere ad un'unica famiglia – la stessa per tutti – ci dà la certezza di fare qualcosa di grande. Tale grandezza non proviene da noi, bensì dalla famiglia universale alla quale apparteniamo: è questa famiglia a sostenerci e a salvarci dalla sensazione di povertà, di solitudine, di inutilità e di vuoto, che a volte può impossessarsi di noi. 
Con l'augurio che tutta l'umanità possa crescere con gli occhi limpidi come ha mirabilmente titolato l'autore di questa auspicabile visione.

Prof. Giuseppe Savazzi
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Molto bello.
Grazie Oscar di aver condiviso.
Grazie Gustavo delle parole ispirate.
In certi periodi se ne sente il bisogno, sia socialmente, sia a livello personale.
Un abbraccio,
Clark
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