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Ode in onore di Emma Bonino

Gentile Signora Bonino:
sicuramente non si ricorda di me anche se ci siamo conosciuti al Four Season di 
Washington DC qualche anno fa. Ho avuto il piacere di riprendere su questo  blog 
il suo articolo  sulla mutilazione degli organi sessuali femminili pubblicato con risalto 
dal Deccan Herald, quotidiano di Bangalore, la capitale tecnologica dell'India.
Le rubo qualche secondo, ammesso che le facciano leggere quanto di seguito, 
per esprimerle  tutto il mio apprezzamento come cittadino che vive tra Washington 
e India, per l'impostazione data, sia pure  in zona Cesarini, alla vicenda dei due 
fucilieri italiani 'detenuti' da due anni in territorio indiano.
Di fronte all'incoerenza delle autorita' indiane e dopo tanti meschini comportamenti 
dei suoi colleghi politici e ministeriali italiani, Lei ha saputo imprimere alla vicenda 
dei due marinai italiani l'unico assetto che forse potra' portare ad una soluzione 
positiva ma che certamente sta salvando l'immagine di un paese, l'Italia, tremebondo, 
afflitto da endemica paura di salvare il prestigio di un popolo compromesso da 
intrallazzi e manovre di sottobanco nel commercio internazionale. 
Da troppo tempo si sta giocando sulla pelle di due soldati che sono accusati di 
avere fatto il proprio dovere. 
Da troppo tempo si ripetono le visite di politici italiani 
che, con la scusa di portare la testimonianza dell'affetto italiano ai due marines, 
vengono in India per farsi pubblicita' senza tenere conto che le autorita' 
indiane gli hanno sbattuto sul muso le porte senza riceverli.
Auguro a Lei e a noi una felice soluzione di questa vicenda che sta mettendo a 
rischio la convivenza internazionale.
Con molta stima
Oscar Bartoli
Bangalore (India)