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Grazie Concordia e grazie Vincenzo Nibali


 

Il relitto della Concordia sta per arrivare a Genova. Gia' si scatenano i commentatori affetti da bartalite acuta per dire che e' tutto sbagliato e tutto da rifare.

I biliosi della penna, masticando il bocchino della pipa che gli ha rovinato la dentiera, sputano veleno e rancore accumulato su un'operazione che, secondo loro, avrebbe dovuto essere messa in sordina. Se non altro per rispetto alle 32 vittime che l'imperizia del comico Schettino ha causato.

Ma questi bulinatori della penna a sfera o del dimafono non si rendono conto che alla maggioranza degli italiani il successo di questa grande operazione chiamata Concordia rialza il morale che e' schiacciato dall'infinita' di sciagure nazionali ed internazionali che si abbattono ogni giorno sulle teste del pubblico ordinario a meno che non si decida di chiudere radio  e televisione e di non comprare le gazzette quotidiane.

Anche se per gestire a livello corale un'operazione di alta complessita' come quella del trasporto della Concordia a Genova ci siamo dovuti rivolgere alla capacita' professionale di un grande tecnico sudafricano, resta il fatto che per noi italiani, abituati da secoli a cantare come solisti e mai in coro (perche' non ci riesce), questa complessita' progettuale  ed esecutiva ha fatto capire alla gente che l'Italia ce la puo' fare, dimostrando talento, capacita' di lavorare in team, e confermando la nostra tradizionale flessibilita'.

E questo e' l'antidoto al nazional pessimismo che si rende necessario somministrare in questo tragico momento della nostra vita.

Senza parlare poi dell'iniezione di gioia patriottica che la vittoria al tremendo Giro di Francia ci regala Vincenzo Nibali, acclamato dai francesi e da chi si intende di ciclismo nel mondo e scoperto per caso e di rimbalzo dai media italiani.

Per l'emigrante che segue da migliaia di chilometri quel che accade nella sua amata Patria di origine queste notizie sono un toccasana che rimargina in parte le ferite del truce comportamento della classe politica impegnata nei lavori al senato, nell'idiota autolesionismo dei sindacati intenti a distruggere Alitalia che, senza un miracolo, non convolera' a giuste nozze con gli arabi di Etihad e sara' costretta al fallimento ed alla chisura. Facendo felici i concorrenti europei.

Ci telefona un amico Lettore da Milano per dirci che la capitale del mondo economico italiano e' in questi giorni deserta, in quanto tutti si sono riversati nelle seconde case, visto soprattutto che non c'e' lavoro in giro.

Leggiamo poi la notizia che Rimini, la capitale adriatica del sesso internazionale, quest' anno deve rivolgersi ai pensionati per riempire alberghi, pensioni e stabilimenti balneari perche' la cirisi ha ridotto le vacanze degli italiani. Siamo convinti che gli stuoli di vecchietti arzilli saparanno tenere alto lo stendardo della potenza italica grazie al Viagra ed al Cialis.
Oscar
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Funny per quanto riguarda la storia di Rimini e i pensionati. 
Ma questa volta proprio non sono d' accordo con te sulla tua opinione riguardante il trasporto a Genova e la rottamazione della Concordia.  Quelli del Giglio hanno perso un' occasione favolosa per favorire il turismodi subacquei da tutto il mondo (ed i propri conseguenti guadagni per i prossimi cinque o dieci secoli!) .  Se io fossi stato del Giglio, avrei io stesso promosso un' operazione segreta per affossarla per sempre a profondita' accessibili da subacquei sportivi. 
Tutto il resto che dici tu del talento e dell' ingenuita' italiana e' solo fumo.  La crisi economica in Italia continua, con la notizia che perfino il Trentino (la mia regione d' origine dove mi trovo ora) ha subito un calo del PIL di 1,3% nel 2013 e con le stime recentissime della Banca d' Italia e del FMI della crescita economica per il 2014 solo al 0.2-0.3%!!! E nel frattempo Renzi perde mesi, capitale politico ed energia con la riforma del Senato, invece che concentrarsi sulle riforme economiche (e magari anche sulla riforma elettorale) come priorita' assoluta.
Ciao.  
Gianni Zanini

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Oscar, hai ragione. Con Nibali e la Concordia l'Italia s'è desta.
 massimo rosa 
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Oscar.......sai che cosa n'è avrebbero fatto gli Americani con la Costa? Ripulita, in posizione orizzontale, fondale max 30m, attrazione per sub da tutto il mondo.....gli Italiani hanno perso non solo la creatività ma anche la faccia tosta di far girare gli eventi negativi a favore! Controlla la repubblica del Maggio 2006 e comincia a capire quanto hai fatto bene a levarti dalle palle da un paese di ex scienziati con il cervello devastato dalle cavolate. 
GIULIANO MARIOTTI
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Egregio Oscar, buongiorno. 
e' rarissimo che io mi trovi a dissentire dagli obiettivi ed interessanti articoli del blog.
Nel caso della Concordia, e' successo.
Una delle caratteristiche del belpaese e' quella di autoelogiarsi pensando di infondere al cittadino un antidoto al nazional pessimismo. 
Ad ogni telegiornale echeggia....: siamo i migliori in questo, primeggiamo in quello. 
In questo caso, una corporation navale statunitense, con sede a Miami, la Carnival, incarica una compagnia statunitense con sede poco lontano da Miami, la Titan Salvage, che appartiene alla Crowley Maritime, di raddrizzare una delle sue navi da crociera arenatasi su uno scoglio del belpaese.
Ovviamente, come per tutte le operazioni di recupero, si assicura che i locali abbiano la capacita' di appoggiare la Titan nella logistica, vitto ed alloggio per le centinaia dei propri addetti. 
Un minimo di personale munito di imbarcazioni per il continuo andirivieni di tecnici da terra.
Un adeguato servizio delle forze dell'ordine terrestri e marine. 
Questo lo fanno anche i Patagonesi  se l'intervento e' al largo della Terra del Fuoco.
La Carnival accetta le condizioni economiche poste dalla Titan Salvage, pari a circa seicento milioni di dollari e iniziano le operazioni. 
Per il solito antiamericanismo che cova nel belpaese, le notizie si concentrano soltanto sulla figura di Nick Sloane, descritto come il regista sudafricano dell'operazione. 
Mai alcun cenno al prestigio della Titan, alle sue quattrocento operazioni di salvataggio di relitti o postazioni petrolifere off-shore o di navi in distress con passeggeri a bordo.
L'operazione di rigalleggiamento e' sempre stata descritta dai media del belpaese come impresa della protezione civile il cui coordinamento era stato assegnato ad un sudafricano.
Il belpaese e' rimasto poi nel limbo dei media per quanto doveva accadere all'operazione successiva, il traino del relitto in qualche porto del mediterraneo.
Le lunghe trattative avvenivano nuovamente tra la Carnival e la Titan Salvage, la quale scelse di entrare in consorzio con una societa' nostrana, la Micoperi, specialista in lavori subacquei.
La Titan Salvage con un ufficio di coordinamento a Houston Texas della Crowley Maritime, organizza quindi le operazioni con quattro rimorchiatori di cui due stazzano piu' di settanta metri in lunghezza ed una ventina in larghezza nonche' caricano piu' di un milione di litri di carburante ciascuna, la Resolver Earl e la Blizzard. 
Altri due rimorchiatori piu' piccoli, la Garibaldo (fabbricata in Cina, proprieta' inglese e battente bandiera Isole Vergini) affidata alla Rimorchiatori Siciliani e la Red Wolf, spagnola, dei cantieri Balenciaga, appoggiano l'operazione. 
E questa e' solo la punta dell'iceberg dell'operazione Titan Salvage. 
Ho seguito i resoconti dei vari media televisivi e radiofonici e tutto si concentra appunto su alcune figure nostrane, nonche' l'onnipresente capo della protezione civile.
Il risultato e' appunto quello di far gonfiare d'ardore e gioia patriottica il villoso petto del cittadino, convincendolo che il belpaese ce la puo' fare, dimostrando talento e confermando la tradizionale flessibilita'.
Il mio parere e' invece quello che sarebbe ora di stimolare il giovane cittadino a combattere tutto cio' che e' autoelogio, il continuo congratularsi a vicenda.
I giovani hanno invece bisogno di esser messi di fronte alla debolezza del sistema stimolandoli ad emulare chi fa meglio, anche se cio' succede purtroppo in altre nazioni.
Bisogna far capire al giovane cittadino che la disgrazia della Concordia si sarebbe evitata se ci fosse stato, in una nazione che si vanta della propria Marineria, un controllo da parte di tutte le capitanerie dei movimenti delle navi che giornalmente attraversano il nostro mare. 
Occorre far scattare un allarme qualora una nave si avvicina oltre il limite consentito dalla navigazione. 
In particolar modo in un paese dove regna la cattiva abitudine dell'"inchino", abitudine tuttora  vigente e risaputa dalle autorita' marine e capitanerie portuali della penisola
Quoto qui di seguito uno stralcio della intervista a Gregorio De Falco:
“Nella nostra sala operativa abbiamo una complessa strumentazione che ci permette di monitorare le navi passo dopo passo. È quello che abbiamo fatto dopo che ci è arrivato l’allarme da una passeggera della Concordia, tramite i carabinieri. E così ci siamo accorti che la nave era molto vicina alla costa, che stava rallentando e già procedeva a velocità molto lenta........"
Ma come, dico io, dovevi aspettare la telefonata di una passeggera, per il tramite dei Carabinieri, prima di intervenire, visto che potevi monitore dalla capitaneria di Livorno tutti i passi della nave...? Eri forse affacendato come il comandante Schettino in altre piu' appetibili attivita?  De Falco! vada  a monitorare....c...o!!
Questa e' la vera italianita' che va sconfitta
Per quanto riguarda lo sport, a dimostrazione della scarsa capacita' a lavorare in team, il piu' delle volte si primeggia quando a farlo nel belpaese e' un individuo, nel nuoto, nello sci, nella scherma, nel tennis, nel ciclismo, nel motociclismo, nel golf.....raramente quando e' un lavoro di squadra, come nel calcio o nel rugby.
Sono pochi i fondi che il governo restituisce allo sport, da quanto sottratto dalle tasse.
Perche' al giovane americano fin dai primi anni scolastici si mettono a disposizione campi di pallacanestro, di baseball, di pallavolo, di golf, di football americano, evitando che il giovane americano cresca fossilizzato in un solo sport nazionale.....uno sport che non necessita infrastrutture a carico dello stato...uno sport facile da coltivare anche nel terzo mondo...uno spiazzo ed un pallone....per diventare poi un enorme business su cui il governo specula con le scommesse......
Povero giovane nostrano....altro che nazional pessimismo!!!
Svegliamolo e facciamo germogliare in lui l'amor proprio latente mettendolo di fronte alla triste realta'.
Cordiali saluti 
giancarlo 
giancarlo.belluso@gmail.com
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Caro Oscar sarà  pur vero che non abbiamo la capacità di volgere a favore gli eventi negativi, ma mi sarebbe sembrato di non eccessivo buon gusto dimenticare che ci sono state trentadue vittime (morte) e un numero imprecisato di altre vittime, vive, ma sicuramente segnate per sempre da quell’esperienza terribile. Quello non è stato un evento negativo, è stata una tragedia! Ringraziamo il Cielo o quello in cui crediamo sia per la partenza (commovente) della Concordia che per Nibali.
In sostanza sono d’accordo su tutto quel che dici.
Ma ti sei dimenticato una cosa, che è veramente un evento negativo. Perché l’autore di questo, per usare un gentile eufemismo, “misfatto”  se ne sta, bel bello, contento, grasso, abbronzato e vestito di bianco a un ricevimento a Ischia e beato brinda e ride. Di che riderà?
Con il consueto affetto.
Kathia  
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Caro Oscar, 
sono un tuo assiduo lettore - apprezzo molto il contenuto dei tuoi articoli che riescono a fotografare il nostro psese con i suoi pregi (in questo momento pochi ) e i difetti (purtroppo moltissimi e incancreniti e di difficilissima eliminazione ).
Peccato, ma la realta' e' questa. Continua a mandare tue mail.
Ci si rende conto subito che, oltre ad essere una persona intelligente e molto attenta alla realta' che vi circonda, sei un acutissimo e disincantato osservatore degli eventi.
Tantissimi cari saluti italici. 
Raffaele de Luca 
(Grosseto - Maremma toscana )
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Caro Oscar,
come vedi avevi previsto bene: infatti anche qui scrivono i soliti che la sanno più lunga degli altri, quelli che c'è ben altro cui guardare. Vabbè, che ci vuoi fare, sono i soliti del mondo che deve essere fatto in un paio d'ore, non sapendo come è stato reso complicato (volutamente?) questo Paese e come è difficile cambiarne le vorgole. E vorrebbero dal Renzi di turno i miracoli che non può fare, se non con un abisso di pazienza e la consapevolezza che la lotta sarà dura ma non gli farà paura (spero), come si diceva una volta.
Io son daccordo con te, talvolta non lo sono e mi hai anche messo alla berlina. Ma da vecchio rotariano ho fatto della tolleranza un mio modo di vivere .
Ciao
Lorenzo Cafaro