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Ammalarsi a Washington

La ragazza che da quasi mezzo secolo condivide il mio talamo nuziale, appena tornati dal Mexico, ha avuto l'ottima idea di farsi venire dei crampi all'addome.

Il nostro caro amico dottor Ali Safayan, grande diagnostico, dopo averla visitata l'ha fatta subito accompagnare da una sua assistente al Sibley Hospital che dista da casa nostra un paio di miglia.

Siamo entrati nella emergency room (che sembra il Four Seasons Hotel) per un sonogram, una ecografia. Invece il medico di turno ha deciso di sottoporre la mogliera ad un cad/scan per avere maggiori dettagli.

Franca ha dovuto bere un bottiglietta di contrasto mascherata da aranciata.

I suoi dolori sono diventati lancinanti ed alla fine si e' fatta convincere a farsi praticare una iniezione di morfina.

Monitorizzata continuamente, personale paramedico efficiente e pieno di gentilezza. In particolare un giovane infermiere eritreo, amante dell'Italia. Ci ha parlato della ''Piccola Italia' costruita dagli italiani alle porte di Asmara.

Ma innamorato anche dell'America che gli ha consentito di studiare, affermarsi in un lavoro e presto potra' sposarsi con una ragazza. Eritrea ovviamente. Dice che dalle sue parti la popolazione e' divisa a meta' tra cattolici, come lui, e musulmani. Ma tutti vanno d'accordo. Non come in altre aree.

Franca e' sotto antibiotici.

Arriva il medico che dovra' operarla di appendicite. Il famoso Dr. Paul,  di stirpe germanica, idolatrato dalle infermiere e da molte delle sue pazienti perche' di gran bell'aspetto oltre che di notevoli doti professionali. Almeno, cosi' dicono.

E' molto gentile, parla un po' di italiano e ci dice che sin da ragazzo ha sempre trascorso lunghi periodi di vacanza nella nostra penisola che conosce molto bene. Soprattutto la costa adriatica.

Passano le ore.

Alle nove di sera arriva un'infermiera che alcuni anni fa deve essere stata molto affascinante e spinge il letto dell'ammalata per alcuni corridoi sino all'anticamera della sala operatoria dove e' di prammatica la foto di gruppo.

L'operanda viene sottoposta ad una serie di domande, tra le quali quella se approva che le sia praticata l'anestesia. Poi la firma di decine di carte perche' in America i medici sono terrorizzati dagli avvocati specializzati in 'medical malpractice', pagano somme incredibili alle assicurazioni per pararsi il posteriore.

Quando era nella emergency room le avevano fatte altre domande circa i suoi precedenti sanitari.

Una in particolare ci aveva lasciati un po' stupiti: "Ha mai avuto pensieri di suicidio o di omicidio?"

Poi tutti spariscono nella sala operatoria e noi siamo inviati in un grande salotto con ampie poltrone e divani. Ottimi quadri e tappezzerie alle pareti. A farmi compagnia l'amico carissimo, Dr. Safayan che da anni segue la tribu' Bartoli e che, chiuso lo studio, ha voluto venire al Sibley Hospital.

Dopo piu' di un'ora appare il dr. Paul che ci infoma sull'esito della 'laparoscopic surgery', operazione fatta con tre sonde infilate nell'addome. Una di queste e' una telecamera.

Tutto bene anche se l'appendice ha presentato una piccola rottura ed allora e' bene che la paziente stia un paio di giorni in ospedale per sottoporsi ad un intenso trattamento di antibiotici.

E' quasi mezzanotte e ci spostano in un'ala di questo nosocomio, famoso per la cordialita' ed il livello di professionalita' di chi ci lavora a vario titolo.

La caposala e' un'indiana e quando le racconto che abbiamo un figlio che vive e lavora a Bangalore, mi permette persino di mettere una sedia accanto al letto di mia moglie. Il che non sarebbe concesso perche' nell'altra meta' della camera e' ospitata una donna. Ma sono giustificato perche' devo assistere la moglie.

Ogni mezz'ora la RN (Registered Nurse) e le sue assistenti controllano gli strumenti ai quali e' attaccata  la paziente, costretta ogni tanto ad aspirare da un aggeggio di plastica per incrementare un dato sulla sua capacita' polmonare.

Alle caviglie, ancora prima dell'operazione, le hanno applicato delle fasce controllate da un computer che danno impulsi per evitare possibilita' di coagulo. Almeno a quello che ho capito.

Il giorno dopo pagando 350 dollari spostiamo la signora in una grande camera con vista e possibilta' di accogliere ospiti che cominciano ad arrivare in massa.

Questa mattina il Dottor Paul ha visitato la consorte, l'ha trovata in buone condizioni ed ha autorizzato la sua dismissione dall'ospedale.

Potra' lasciare la dieta liquida e iniziare quella un po' piu' densa.

In genere, qui negli States un'operazione di appendicite  si conclude subito con il ritorno del paziente a casa sua.

Il fatto che abbiano voluto trattenere Franca in ospedale, significa che nel suo caso non era uno scherzo.

Ripenso alla mia operazione di appendice mille anni fa, Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze: una settimana di degenza e problemi per smistare il traffico di fidanzatine, perche' non si incontrassero al capezzale dell'amato.

I critici degli Stati Uniti dicono che tutta questa carineria altro non e' se non uno show imposto dalla azienda a chi lavora . Una sorta del: "Have a wonderful day" che ti dicono alla cassa di un negozio o al supermercato.

Puo' darsi. Certo se ricordo la sicumera, l'arroganza, l'avidita' di tanti portantini, infermieri e suore degli ospedali italiani il confronto e' micidiale. Ma dicono che ora in Italia tutto e' cambiato e che gli ospedali sono oasi di pace e di educazione. Che bello.
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Che  bello il tuo racconto…
Paola G. Lunghini
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Ciao Oscar, 
Just read your blog.  Sorry to hear Franca was hospitalized but happy to read that all went well and that she has been discharged.  All our get well wishes to Franca!
A Presto,
Francesco & Anna
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Ammalarsi a Washington,
sembra che lei abbia raccontato una favola. Tralasciando però un particolare. Avrebbe avuto lo stesso trattamento se non fosse stato costretto a pagare l'assicurazione medica e immagino con un premium abbastanza alto?
Sono giornalista e vivo in America e la cosa che detesto di quel paese e' che la salute non e' un diritto ma un privilegio. E' un concetto che non ha a che fare solo con le lobbies ma e' radicato in ogni cittadino di qualsiasi estrazione sociale.
Ebbene si. la nostra povera Italia e' un paese che vanta anche strutture di eccellenza in campo sanitario, dove ti puoi operare di appendicectomia ed andar a casa il giorno dopo; avere la camera privata con vista mare in extramoenia, e un medico belloccio che ti sorride. 
I grandi ospedali pubblici non assomigliano di certo alle camere dell'Hilton, ma hanno standard europei e soprattutto quando arrivi in emergenza ti chiedono: come sta e non mi dia la tessera dell'assicurazione medica.
GOD Bless Italia
 Liliana Rosano
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Caro Oscar , non è proprio  così !
Negli ospedali  italiano si muore ancora  per  incompetenza e per  mancanza di umanità!
Un triplice !
Andrea Mazzoni
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Caro Oscar,
molto interessante il tuo reportage "Ammalarsi a Washington".
Non viene, però, detto quanto è costata tutta l'avventura di tua moglie.
Dicono che negli USA che, se non hai una carta di credito, negli ospedali non ti prestano attenzione alcuna.
Sono un ex-dirigente di ricerca e vivo in Portogallo, pur continuando una certa attività di ricerca.
Circa 10 anni fa, mi è stato diagnosticato un adeno-carcinoma alla prostata. Mi hanno curato con la radioterapia e l'ormonterapia all'Istituto Portoghese di Oncologia (IPO) di Oporto, e gli unici quattrini che ho dovuti sborsare sono stati quelli del parcheggio dell'ospedale! Per ora, sono guarito.
Continua pure a mandarmi i tuoi messaggi.
Un abrazo
Vincenzo
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Caro Oscar,

Riguardo agli ospedali, nel 2012 fui operato di 4 bypass dopo aver rilevato con angiografia che un'arteria era occlusa, due quasi ed un'altra alquanto ammalata, mi si disse di operare con una certa urgenza se volevo venire negli USA, ma non era codice rosso, quindi dovetti pagare 10000 Euro per fare l'operazione in intramenia. Fui operato da un gran primario, ma trattato come un paria, poiche' mangiandomi dei risparmi non ho aspettato 6 mesi e piu' e senza muovermi di casa ed ho speso miei risparmi. No comment!

Auguri di cuore
Armando Stavole, Ret. Col.
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Tanti auguri di buona guarigione dai parenti di Frascati . Forza Signora Franca

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Franca, sei elegante anche nel lettino! Auguri di pronta guarigione.
Cettina
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Oscar carissimo bella e come sempre grande e puntuale descrizione di vita vissuta
Ancora grazie
FT
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I saw your letter to washington in italian- my google so far has not been able to translate to english.  So  is Franca OK? - I gleaned some words - appendix at  Sibley Hospital.   ???
Give her our love and best wishes for speedy recovery.  and yes - she looked great!!
If you have a straight english version of your letter to wash.  please put me on that list too .  thanks   ruth
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Caro Oscar,
Siamo vicini a Franca ed a tutti voi in questi momenti. Dal momento che ne avete affrontate tante, anche questa volta la dolce Franca risorgerà. 
A mio avviso, tutto il mondo è paese. In Italia il livello d'assistenza ospedaliera ha forti squilibri: dal S.Raffaele dell'ex-Cavaliere (dicono che per il suo recente intervento al cuore e soggiorno abbiano allestito una suite di 200 mq., da lui pagata), al miserrimo pseudo-ospedale di Riposto (20 Km. da Taormina), pur non distante dal Centro Policlinico di Catania (luogo di eccellenza medica). Purtroppo noi siamo un paese vecchio, dove usi e costumi atavici si perpetrano nei secoli. E' vero che al Cervello di Palermo è tutto un via vai di senza-tetto che bivaccano nei cortili, di spacciatori e di ambulanti che vendono merce varia. Lo stesso leggiamo del Cardarelli di Napoli, per non parlare di alcuni di Roma (il Portuense, per es.). Ma tutto questo fa parte del ns. vivere italico. Però, se hai un parente Primario o cattedratico o, meglio, se sei locuplete, ovunque ti trovi in Italia puoi avere un trattamento non dissimile a quello avuto dalla dolce Franca. Però, se sei uno dei tanti (Sciascia avrebbe detto "un quaquaraquà"), dipende dal tuo destino sia il ricovero sia l'esito della cura: al nord rischi poco (specialmente in Lombardia), al sud un pò di più. Molto nelle zone decentrate. Però il ns. servizio sanitario copre le spese e tutti hanno diritto ad essere curati. Se tu girassi in un ospedale pubblico italiano, dal Pronto Soccorso alle corsie, vedresti che i degenti sono al 50% extracomunitari di origine. Ciò vuol dire che lo Stato paga per tutti. Forse da voi non è così. 
Sarà quel che sarà, ma personalmente ho una polizza di assicurazione medica (che mi costa tanto) che mi permetterebbe di avere lo stesso trattamento avuto da Franca, ma forse non con un avvenente medico (lì è soltanto questione di fortuna).
Auguri a Franca di pronta guarigione.
Aldo
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ciao Oscar,
ho ricevuto (e letto subito) la tua letter from washington dc un caro forte abbraccio a Franca!
e pure a te👍😊
c & a
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Caro Oscar, è sempre difficile paragonare sistemi sanitari diversi come quello in cui la salute è un diritto come in Italia e quella in cui, come in America, la stessa cosa è garantita ai nullatenenti o a chi possiede una assicurazione. Mio marito è stato curato in usa, molto bene anche se senza  successo, ma avevamo una buona assicurazione. In Italia i miei parenti ed io siamo stati curati nella maggior parte delle  volte bene e con gentilezza e senza pagare nulla. Speriamo che continui così perché non importa avere un hotel 5 stelle per ospedale, ma che le cure siano buone e garantite a tutti, prevenzione compresa. 
Tanti tanti auguri a franca. 
Ps: io sono stata operata di appendicite a Zagabria negli anni  70, anche lì senza pagare nulla. 
Annamaria 
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gentile Oscar



innanzitutto auguri alla signora Franca.  Una cosi efficiente e premurosa cura, dubito che possa avvenire anche nelle cliniche private italiane. La mia esperienza di un gg in una clinica privata a Milano ( S.Pio X) non era stata cosi idilliaca. Mi ero preso pure un forte raffreddore, poichè ero in mezzo a delle correnti d'aria,  in maglietta e boxer in attesa del lieve intervento.

Detto questo mi piacerebbe capire di piu dalla sua esperienza di affluent citizen,  che cosa si ha diritto con l''assistenza pubblica e privata.

grazie 

Mario P Mazzei

Caro Mazzei
In America ci sono 44 milioni di persone che non hanno copertura sanitaria i cui costi nelle emergency rooms vengono spalmati sui privati cittadini coperti da assicurazioni o che possono pagare.
Si tratta di una situazione che definire 'immorale' sarebbe poco ma che vede alleati i conservatori che difendono gli interessi delle industrie sanitarie, societa' farmaceutiche, assicurazioni.
Chi paga ha diritto ad un servizio di livello.  Altrimenti ti arrangi.
In Mexico le spese sanitarie sono un decimo rispetto a quelle americane e questo fa capire perche' migliaia di statunitensi varcano il confine per currarsi.
L'America non e' il migliore dei mondi possibili, anche se cerca di esserlo.
Cordiali saluti.
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Caro Oscar dai un abbraccio affettuoso da parte mia a Franca!!! Un caro saluto a Voi tutti !!!
Michele Squicciarini
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Carissimo Oscar,
auguri per la convalescenza di Franca,
meno male che è successo a casa e non
in giro per il mondo! Non si sa mai…
Lucilla
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Caro Oscar
tutto bene quello che finisce bene e auguri...ma quanto hai pagato in totale?
saluti dalla povera Grecia dove però gli ospedali pubblici malridotti assistono tutti,anche operazioni  gratis
Angelo

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Caro Oscar, 
Anche Grace ed io godiamo delle possibilità e professionalità del sistema sanitario degli Stati Uniti. E' dal 1995 che contribuiamo 1,200 dollari (AL MESE) alla Blue Cross Blue Shield e quando nel 2002 mi hanno diagnosticato la RA il trattamento che rivebo al NY Hospital è quello che tu descrivi a Washington. Ora che per ragioni particolari sono Castglioncello (LI) con assistenza sanitaria tra le migliori perchè conosco personalmente il medico di famoglia e lo specialista, devo putroppo fare le analisi a Rosignano, un intervento a Cecina (in ricovero) un altro intervento a Livorno e in attesa di un altro esame del sangue per l'acido urico non effettato a Cecina perchè non previsto dalla normativa per poi portare il tutto a Pisa dove c'è il Reumatologo... in poche parole in Italia il servizio sanitario c'è se hai voglia di aspettare uno due a volta tre mesi o andare in una climica a pagamento dai "soliti noti" faccio prima e spendo di meno prendere il volo Delta Pisa New York Pisa e fare tutto in due o tre giorni dietro casa al NY Hospital for Special Surgery anche se per l'avvento dell'Obamacare ( quello che la Pelosi ha detto di votare prima e leggere dopo) il nostro "contributo" sia passato dagli 800 ai 1200 attuali. 
Un caro saluto ed un sincero "GET WELL SOON" alla Tua consorte. 
Giorgio
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Caro Oscar,
un saluto a te e tanti auguri da Tamara e me a Franca per una rapida e completa ripresa.
Cristiano

Cristiano Maggipinto
Ministro Plenipotenziario
Capo Ufficio IX – Valutazione e Visibilità
Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Piazzale della Farnesina, 1
00135, Roma
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tantissimi auguri a Franca e sempre bravissimo tu nei tuoi formidabili racconti 
bacione Alessandra 
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 In Italia, secondo me, è questione di fortuna, ma la sanità in linea di massima funziona. Purtroppo  hanno diritto di cronaca soltanto i casi di mala sanità e  non si parla dei casi di eccellenza, anche perché i pazienti non li segnalano ritenendo che non ci sia niente da segnalare se sono stati ripresi per i capelli da un infarto o salvati in estremis dalle conseguenze di un incidente d’auto. Chi può o ha l’assicurazione se ne va in clinica. Cliniche buone ce ne sono, ma non sempre sono attrezzate nel malaugurato caso di un aggravamento e quindi ti  devono mandare in ospedale. D’altra parte dovremmo essere noi  a decidere se fornire assistenza gratis a tutti (anche al signore che è andato al pronto soccorso per un giradito) e quindi aspettare il nostro turno o fare una cernita di chi ha diritto a un’assistenza totalmente gratis.
Se puoi levami una curiosità: in America ci sono strutture semiabbandonate per mancanza di fondi? e soprattutto ci sono barboni, drogati e quanto altro dormono nei pronto soccorso, negli scantinati e non si riesce a mandarli via? E se non ci sono, come si fa a tenerli fuori. Purtroppo è una piaga che infetta alcune strutture che sarebbero di eccellenza. 
Saluti a tutti 
Kathia
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Carissimo Oscar,
pregevole il tuto pezzo: specie per ciò che riguarda quel cambiamento che la sanità italiana ha avuto.
Nello stesso stile definito dal nostro Tomasi di Lampedusa nel suo ‘Il Gattopardo’.
Cari auguri alla Tua Signora Franca, per una pronto e totale ristabilimento!
Con fraterna stima e vivissima considerazione, un abbraccio forte!
Giuseppe
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