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Art-finance, gli sponsor culturali in Italia


Guido Colomba
La riscoperta della “cultura” sta producendo risultati concreti. Dal 2014 ad oggi, l'"Art bonus" ha superato i 100 milioni di euro. Un punto di svolta storico per l'Italia a favore della tutela del patrimonio culturale pubblico (dalle fondazioni liriche, ai monumenti, ai siti archeologici). Le regioni che hanno ricevuto le maggiori donazioni sono la Lombardia (33,3 milioni di euro), Veneto (20,3 milioni), Piemonte (15,8 milioni), Emilia-Romagna (11,1 milioni)seguite, con importi minori, da Lazio e Liguria. L'operazione di restauro della facciata del Colosseo finanziata attraverso una sponsorizzazione d 25 milioni di euro del gruppo Tod's si è conclusa il 30 giugno ed è iniziata prima della nuova normativa sull'Art Bonus (Dlgs n.50 del 18 aprile 2016). Essa inaugura (art.9) una significativa snellezza amministrativa attraverso una procedura trasparente di segnalazione sui siti web per importi superiori ai 40 mila euro. Di fatto viene eliminato l'obbligo di gara per la scelta dello sponsor, sostituito dall'obbligo di dare notizia sul sito internet sia della ricerca degli sponsors che delle proposte ricevute. Inoltre, se lo sponsor realizza direttamente i lavori di restauro o l'offerta di servizi, la disciplina cui è sottoposto è anch'essa molto semplificata. Dopo i restauri del Palazzo della Civiltà all’Eur (sponsor maison Fendi), della Fontana di Trevi (sponsor maison Fendi) e del Colosseo (sponsor Della Valle-Tod’s), c'è molto ottimismo per il futuro poichè la battaglia contro i lacci e i laccioli della burocrazia è finalmente vinta e si associa ad una forte defiscalizzazione sull'esempio felice che da decenni riflette la realtà dei paesi anglosassoni. Si punta molto sull’interesse dall’estero. Anche perché il mercato dell’arte non teme gli scossoni della finanza né di Brexit. L’art Basel nell’anteprima ha registrato una lunga coda dei “First Choice Vip” con una pioggia di vendite milionarie.  Per l’Italia il punto di forza, evidenziato dalla nuova normativa, è costituito dalle ulteriori deroghe introdotte anche per la gestione del bene o per l'esecuzione dei lavori che determinano una maggiore celerità e minori costi. Due elementi che consentono anche agli sponsor esteri un ritorno molto positivo in termini di visibilità. Vi è un secondo tema di grande rilievo che riguarda le società miste tra pubblico e privato. Per le società a partecipazione pubblica è in arrivo il Testo unico. Il ministero dei beni culturali, proprio dall'insieme di queste normative, punta su nuove sinergie di partenariato pubblico-privato direttamente con gli attori economici. Senza trascurare il contributo privato. "Quando ci saranno margini di finanza pubblica - ha dichiarato il ministro dei beni culturali Dario Franceschini - Art bonus verrà esteso anche a patrimoni privati". Nel frattempo, anche la giurisprudenza (Crt toscana) ha fatto passi in avanti stabilendo che il collezionista che vende online non è soggetto a tassazione.