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PD Lingotto, meglio vivo che cotto

 Renzi al Lingotto: Pensato di mollare, ma è atto egoistico

Si e' aperto al Lingotto il congresso del Partito Democratico.

Da questa parte dell'Atlantico seguiamo i video dei vari interventi.

È molto probabile che Matteo Renzi venga riproposto come segretario generale del partito e candidato premier, nonostante le altre candidature di contrasto del magistrato governatore della Puglia Emiliano e dell'attuale ministro della giustizia Orlando.

In tutti questi anni, gentile Lettore e gentile Lettrice, il vostro redattore ha votato per il Partito Democratico. Ma 'obtorto collo'.

Perché il mio voto andava a quella coalizione solo perché comprendeva un uomo come Romano Prodi del quale sono stato collaboratore per alcuni anni, personaggio integerrimo, preparato, apprezzato a livello planetario.

Ma, Prodi a parte, mi toccava turarmi il naso come diceva il vecchio Montanelli, perché il resto della compagnia non è che mi piacesse più di tanto.

La ragione è che sono sempre stato un liberale, sino dagli anni della mia adolescenza, al punto che il buon Giorgio La Pira, all'epoca professore di istituzioni di diritto romano nella facoltà di giurisprudenza a Firenze, mi diceva scherzando: "Peccato che tu Bartoli sia un liberale....".

Poi per dieci anni sono stato consigliere comunale a Palazzo Vecchio, nonostante il declino nazionale del PLI.

Votavo PD contro voglia perché ogni tanto mi ricicciavano le ferite subite per le percosse che i compagni comunisti del tempo mi avevano inferto quando io andavo a organizzare comizi volanti sul tetto di una vecchia 1100 Fiat nelle piazze in cui nessun altro partito se non quello comunista poteva parlare.

E siccome andavo spesso in Unione Sovietica a montare padiglioni fieristici nel parco di Sokolniki a Mosca, succedeva che raccontassi ai compagni del circondario di Firenze che la realtà dell'Urss era molto diversa da quella che nelle sezioni del Pci gli attivisti andavano loro raccontando.

Al punto che una volta, dopo essere stato pestato da un gruppo di facinorosi che bloccavano l'ingresso dell'azienda dove lavoravo e trovandomi sdraiato in un letto di ospedale, l'Unità titolava su cinque colonne: "Oscar Bartoli il provocatore."

Ma, come il sottoscritto certamente tanti altri liberali (con storie particolari ma un comune denominatore di rispetto per le istituzioni),  non riuscivano a trovare una casa comune.

Da qui il successo del giovane Matteo Renzi, al quale venivano scusate le spigolosità da bar dello sport di Rignano, sapendo che il mestiere lo avrebbe formato considerando i suoi talenti naturali.

Ecco perché, Gentili Lettori, la fuoriuscita dei comunisti duri e puri dal partito democratico anziché  rattristarmi ha acceso qualche luce di speranza nel panorama politico, perché se non altro chiarisce il dove stare e con chi stare.

Sicuramente si tratta di un ragionamento che non va a genio a moltissimi militanti  del Partito Democratico dei quali noi rispettiamo profondamente il punto di vista e le passate esperienze.

Ma chiediamo ugualmente rispetto per chi come noi cerca di trovare a tentoni un orientamento nella convulsa situazione politico sociale italiana.

Oscar

P.s.: Se a qualcuno venisse la voglia di scrivermi dicendomi che magari il professor Prodi si è trasferito dalla parte degli scissionisti, anticipo la risposta dicendo che anche se questa fosse la realtà (si attendono chiarimenti dal Prof.) la stima di chi scrive resterebbe immutata per non parlare dell'affetto.

Persone a lui vicine ci confermano che ha tentato in ogni modo di convincere gli scissionisti a non uscire dal PD, ma senza successo.

Per qanto ci riguarda siamo convinti che questa scissione e' stata resa piu' effettiva grazie alla vasellina usata da chi di dovere.

Come si legge nei manuali americani la politica e' fatta di 'sudore e merda'. Ma non solo....aggiungiamo anche i lubrificanti.
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Caro Oscar,
I tempi sono mutati e sono tempi tristi! Un grande, nella Firenze di metà '500, a causa dei disordini sotto il governo Medici, scrisse: "Caro m'è il sonno, e più l'esser di sasso, / mentre che 'l danno e la vergogna dura: / non veder, non sentir m'è gran ventura; / però non mi destar, deh, parla basso".
Invece, ai nostri tempi non si può neanche dormire, perchè tutti ti urlano di avere la ricetta per salvare la Patria. Renzi ci darà un nuovo senso di vita ed una bandiera? Dovrebbe sparare meno balle, poi non sarebbe male. Ma, tan'tè! Al peggio non c'è mai fine ...
Un abbraccio
Aldo
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Caro Oscar,
questo e' il tuo primo blog col quale io possa trovare un punto d'accordo. Peccato che la tua lucida comprensione della situazione italiana non si estenda anche alla realta' americana. Allego un mio articolo che la mia pubblicista mi ha chiesto, perche' mi pare che sia un po' nella stessa vena del tuo. Il termine "liberal" usato qui e' ovviamente l'opposto  del termine "liberale" italiano. Sono curiosa di sapere cosa ne pensi.
Ciao
Anna
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