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Quanto sei 'brutta' Roma quann'e' sera.....


Traffico caotico ai piedi del campidoglio a Roma (foto Ansa)... partito alle 7 ed ha usato la cassia bis deve ancora arrivare a roma

Parlare male di Roma non è certo uno sport originale. Specialmente adesso che il Campidoglio è retto dalla signora Raggi, discutibile scelta del Movimento Cinque Stelle.

Tutti sono concordi nel dire che Roma fa schifo per la immondizia sparsa ovunque (abbiamo postato foto di via Ludovisi angolo via Veneto con la  monnezza straripante dai cassonetti), per il traffico caotico, per la mancanza di infrastrutture adeguate, e via enumerando.

Ma, gentile Lettore, il vostro redattore ha vissuto nella capitale per oltre 20 anni facendo la spola tra la sua abitazione situata all'Olgiata e via Veneto dove era la sede centrale dell'Iri.

Torno a Roma almeno due volte all'anno e la sensazione è quella di trovarmi in un ambiente sempre più degradato.

Capisco che per uno che da decenni vive a Washington e in altre città degli Stati Uniti il reintegrarsi metabolicamente in una realtà complessa e così diversa non sia un impegno facile.

Resta il fatto che Roma è da tempo ormai inserita in una spirale al basso coinvolgendo le infinite interrelazioni personali, al contrario di quanto accade a Milano che sta vivendo un suo Rinascimento culturale e fisico degno di grande rispetto.

Ed allora se Milano ce la fa e Roma è invece sempre più immersa in una melma di autodistruzione, vorrà dire che la responsabilità non può essere additata, come sempre si fa, solo e soltanto a carico dei responsabili della amministrazione capitolina.

Luogo comune e stantio il traffico che comunque resta pur sempre l'immagine speculare del comportamento sociale quotidiano di una popolazione.

A Roma si vive  in una costante atmosfera di killeraggio all'insegna della prevaricazione dell'uno sull'altro.

Chi scrive, accompagnando la consorte nei laboratori sartoriali da un capo all'altro della capitale, ha modo ogni giorno di verificare sulla propria pelle quanto l'abitante di Roma viva in una sfera di illegalità istituzionale.

Tutto è permesso nelle disastrate strade romane.

Agli incroci più trafficati nessuno si ferma allo scattare del giallo ma prosegue ingombrando l'incrocio stesso ed impedendo alle altre auto che hanno avuto il via libera di passare.

Questo mini comportamento e' la sostanziale dimostrazione che gli abitanti della capitale (avrete notato che non parlo solo dei romani) sono afflitti da una imperitura ignoranza delle più elementari norme di convivenza civile.

 Il tutto coniugato all'insegna di un menefreghismo fondamentale che si esprime nel caratteristico: "Aho! Ma che vuoi?!"

Troppe sono le scusanti parasociologiche sparse a piene mani dai cosiddetti esperti su questo inveterato atteggiamento del tipico romano.

Resta il fatto che questa rudezza e la mancanza dei minimi connotati di cortesia sociale, un tempo era compensata dalla tradizionale bonomia dei romani.

Sarà colpa della crisi che addenta le persone, sarà colpa dell'aumento vertiginoso della popolazione automobilistica in strutture stradali obsolescenti, sarà colpa del fatto che  la capitale e' sotto schiaffo per mancanza di una efficiente amministrazione, sarà colpa di tutto quanto e qualche cosa in più: resta il fatto che Roma è una città invivibile, stile medio  orientale.

E quando ci esprimiamo in termini netti parlandone con i nostri vecchi amici residenti nella capitale notiamo un mal dissimulato sentimento di fastidio come se dichiarassimo che la moglie è una poco di buono.

Roma si può vivere tranquillamente e felicemente stando nel proprio quartiere con a portata di mano il tabacchino, il fruttivendolo, la pizzeria,…

Ma se ci si avventura con la propria auto volendo andare in un altro quadrante della città i problemi da affrontare sono tanti specialmente  nelle ore di punta

A meno che uno non si faccia dissanguare prendendo un taxi (ammesso che non siano in sciopero per protesta contro gli Uber e le auto a noleggio con conducente).

Centinaia di migliaia di turisti in questi giorni pre pasquali a Roma.

Un po' disorientati, docilmente al seguito della guida con bandierina, abbacinati dalla bellezza delle vestigia romane, seriamente impensieriti quando si tratta di avventurarsi sulle strisce cancellate dei passaggi pedonali considerate da tempo un target infallibile dagli impetuosi automobilisti della capitale.

Oscar
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Carissimo Oscar , 
che piacere " leggerti " !
Per quanto concerne " Roma " e il tuo splendido " report " , da italiano non posso far altro che sottoscrivere la tua " amara " verità . E' un problema di cultura , di educazione , e di lassismo generalizzato che riguarda Roma , i Romani  e in generale  le " istituzioni " tutte ( all' interno delle istituzioni ci sono gli uomini ) . Tutto vero quello che hai sottolineato e io che vado a Roma due tre volte all' Anno non posso far altro che condividere . Aggiungo che proprio in occasione della nostra ultima visita di pochi giorni fa in occasione del ritiro del Visa in ambasciata americana , mi capito di fermarmi ( in anticipo ) ad un semaforo con il color " giallo " ... proprio per favorire il flusso ; non lo avessi mai fatto ..... ha ha ... insultato e mandato a quel paese dalla maggior parte degli automobilisti dietro di me .  
Un caro Saluto 
Bruno Ponzin 
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Caro Oscar,
hai perfettamente ragione. Ho trascorso una settimana a Roma per rivedere i miei cari, ma il degrado, che ho osservato, e’ impressionante. La sporcizia delle strade, la strafottenza degli automobilisti romani hanno fatto riemergere la parte peggiore di me…
Avrei voluto scrivere all’amministrazione capitolina, che reputo la meno adeguata amministrazione che Roma abbia mai avuto, ma mi e’ mancato il tempo.
Ne parliamo al vostro ritorno.
Maria
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Buonasera Oscar,
Da anni, non so come, sono nel suo blog e ricevo con piacere e interesse i suoi articoli. Ora, per altro, scopro anche che a Roma saremmo vicini di casa...buffo!
Concordo pienamente con quanto detto su Roma.
Non sono romana e sono arrivata in questa città dopo quasi vent'anni di Milano, sedici anni orsono. L'ho vista cadere lentamente ma inesorabilmente. Lo stato in cui versa la città, per chi è costretto a starci, è sempre più vergognoso. Non c'è giardinetto, aiuola o parco che sia ben tenuto. Erbacce, spazzatura e degrado ovunque. Marciapiedi rotti e buche pericolose lasciate lì per sempre! Cassonetti (ma perché ancora esistono?) traboccanti e circondati da topi. Traffico e smog oltre l'umana sopportazione. Ma come è possibile che non si riesca a venir fuori da tutto questo?
Ogni mattina lascio i miei figli a scuola in centro e scappo a casa nostra all'Olgiata! È solo quando si solleva quella sbarra che io sono di nuovo in pace con il mondo! Eppure sempre di Roma si tratta! Ma come sono possibili due realtà così diverse e così vicine? Se la pulizia, l'ordine e la civiltà si sono create lì perché in città non sarebbe possibile la stessa cosa? Cosa manca ad una qualunque amministrazione occuparsi in maniera efficiente della città?
Ogni mattina torno nella "svizzera romana" e ogni sera rientro nella città del terzo mondo da lei descritta! Che tristezza!
Mi scusi se ho condiviso con lei le mie romane malinconie!
Cordialmente
Paola Signorini
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Gentilissimo Oscar,
ammetto - a malincuore - di condividere in pieno la sua riflessione.
Pur non provando ad avventurarmi in digressioni sociologiche, non posso non ritrovarmi nelle sue osservazioni.
Mi auguro che un giorno questa tendenza verso il degrado possa essere invertita.
Nella speranza di poter incontrarla presto, la saluto caramente.
Grazie per lo stimolo al confronto che nasce dal blog,
Carmine
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Da romano de’ Roma che a Roma (soprav)vive da tanti – forse ormai troppi – anni, non posso che confermare, caro Oscar, quanto si stia rivelando profetico l’aforisma (almeno tale all’epoca sembrava) del grande Ennio Flaiano, il quale considerava Roma come l’unica metropoli araba priva di un quartiere occidentale.
Un abbraccio da
Franco
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Caro Oscar,
hai ragione da vendere: Roma è la capitale d'Italia in tutti i sensi, anche quelli più deteriori. Tu dici gli abitanti di Roma "ignorano", io direi "se ne fregano" di qualsiasi regola del vivere civile, e lungo la penisola e nelle isole la musica stonata non cambia. Per giunta, i turisti come varcano le italiche frontiere fanno gli smargiassi e gli incivili peggio dei cittadini locali. A casa loro non gettano per terra nei parchi neppure un fiammifero spento di legno, ma lo ripongono ordinatamente nella scatoletta degli 'svedesi' (l'ho visto io fare in Svezia). Da noi gli uligans nordici, sbronzi e bestiali, pisciano impuniti nelle fontane di Roma e altrove: monumenti insigni ridotti a cessi da becera marmaglia straniera. L'Italia ha il più grande patrimonio artistico - culturale del mondo, un patrimonio fragile e mal gestito dagli addetti governativi; per giunta le orde di turisti "mordi e fuggi" causano uno stress ambientale di difficile gestione e di scarso interesse economico. In tutti i casi, Roma che dovrebbe giovarsi di un doppio turismo, quello culturale e quello religioso, è appena ottava, secondo gli studi del WTO, come presenza di visitatori; la prima è New York, poi San Pietroburgo, Parigi, etc. Per disordine e sporcizia però è forse al primo posto a pari merito con Calcutta.
Dario Seglie, Italy
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Caro Oscar,
I tuoi (ed i miei) tempi dell' IRI sono molto lontani. Allora, pur sempre in una rispettabile confusione, Roma era vivibile e godibile. Ho sempre vissuto a Milano, ma ho soggiornato a Roma per lavoro per lunghi periodi. Tu ne sei scappato in tempo per andare nel Centro del Potere, io ho continuato a visitarla sovente, viaggiando da Milano per lavoro e compartecipando al suo iperbolico degrado. Purtroppo, credo che la concentrazione del potere politico nella capitale, coll'integrato fancazzismo e menefreghismo di chi "fatica" in tale kamasutrica infrastruttura, siano il catalizzatore del degrado. La legge dell'entropia ci conferma che tutto troverà quiete quando non ci sarà più nulla da ulteriormente incasinare.
Un abbraccio
Aldo