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L'oscurantismo della ragione.



 (Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

L'insopprimibile desiderio di bavaglio. La cultura del sospetto. L'ignoranza di base. L'oscurantismo della ragione.
Sono questi gli elementi di un cocktail micidiale che per l'ennesima volta viene riproposto alla buvette di Camera e Senato in Italia. Per placare la sete di voti ed appagare l'istinto della curiosità di pochi si vuole ancora una volta soffocare la voce libera. L'ultimo barman a voler inserire gli ingredienti introdotti in apertura nello shaker parlamentare è l'onorevole Claudio Fava, vicepresidente della Commissione Antimafia in quota Mdp. Orbene il deputato Fava ritiene che la Massoneria non riunisca uomini liberi ma persone disposte ad inginocchiarsi davanti a chicchessia. Una robusta dose di ignoranza accompagna tale pregiudizio espresso dall'onorevole che evidentemente non ha mai dialogato in maniera franca ed aperta con un Massone. Uomini liberi (e di buoni costumi, ça va sans dire) si ritrovano tra le Colonne del Tempio non certo per stabilire i destini del Paese o per costituire paralellismi pericolosi per la democrazia ma per intaccare l'ignoranza e favorire il progresso.
La ragione si oscura spesso e volentieri in tempi di crisi. D'altronde nel periodo della Grande Depressione fiorirono le peggiori dittature che l'Umanità abbia mai visto. A baluardo dei principi sacri, a cominciare dalla Libertà, si posero uomini liberi. In gran parte, diciamolo pure, Massoni. Un caso? Forse per l'onorevole Fava e per i co-firmatari della proposta di legge tesa ad impedire ad alcuni cittadini italiani di essere Liberi Muratori, la risposta è positiva: per loro deve essere stato frutto della casualità se a contrapporsi al totalitarismo vi furono Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill, Re Giorgio VI, Dwight Eisenhower, Cordell Hull, Leon Blum e moltissimi altri uomini pubblici che condividevano gli ideali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza cingendo in vita il grembiule.
Forse per i nuovi professionisti dell'antimassoneria - locuzione mutuabile dai famosi "professionisti dell'Antimafia" che il giudice Giovanni Falcone tanto detestava - Randolfo Pacciardi, i fratelli Rosselli, Matteotti, Giovanni Amendola non erano uomini liberi ma schiavi di qualcuno. E prima ancora Zanardelli, Nathan, Andrea Costa, Crispi, De Pretis, Garibaldi... l'elenco è lunghissimo. Tutte persone inaffidabili poiché Massoni.
Verrebbe da domandarsi se oggi un Amendola o un Zanardelli sarebbe disposto a firmare la dichiarazione di affiliazione che Fava e colleghi vorrebbero rendere obbligatoria. Quale vantaggio o svantaggio deriverebbe dal dichiarare pubblicamente di essere Uomo Libero che mette da parte differenze, diffidenze e sospetti per abbracciare qualunque proprio simile, chiamarlo Fratello e dialogare lontano da pregiudizi di sorta?
"In vista delle prossime elezioni, Mdp garantirà la massima limpidezza delle proprie liste escludendo la presenza di massoni". Queste le parole finali rilasciate dall'onorevole Fava esprimendo un concetto illiberale, liberticida, antidemocratico. Non potersi candidare, pur avendone pieno titolo, perché Massone. Una vera lista di proscrizione. Sarebbe consigliabile una rilettura del discorso di Gramsci in Parlamento a difesa della Massoneria soffocata dal regime fascista: se un politico di tal provenienza sociale e culturale ebbe a riconoscere la valenza sociale della Massoneria, allora i nuovi censori dovranno riflettere su quanto si apprestano a compiere. La pulizia massonica del Parlamento e la perdita del lavoro per i dipendenti pubblici Massoni sono prospettive degne di una dittatura, non di uno Stato che si definisce democratico ed i cui pilastri - ohibò, onorevole Fava! - dai sindacati alla scuola pubblica, dalla difesa dei diritti alla stessa Costituzione, sono stati scolpiti ed innalzati proprio da Massoni.
Federico Bettuzzi